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domenica 9 settembre 2007

Bossi boys?



Che Osama fosse al soldo degli americani lo si sapeva.
Ma che i discorsi fossero tratte dai raduni di Pontida di Bossi e compagni un po' meno....
Dopo l'idiozia dei fucili e quella del lotto, ora anche Bin Laden è contro Roma Ladrona per non pagare le tasse....

«Per concludere vi invito ad abbracciare l'Islam. Non ci sono tasse nell'Islam ma c'è un limitato zaqat (la beneficenza prescritta dal Corano) del due e mezzo per cento»

Ma chi è la reincarnazione di Tremonti? O quella di Calderoli?

Dopotutto altro che Afghanistan, i paesaggi dietro di lui potrebbero essere pure degli scorci della pianura Padana.
E le mimetiche potrebbero essere tranquillamente rimasugli delle camicie verdi del nostro eroe secessionista...

Cosa non si farebbe per fregare il fisco, eh?

Questo e quello per me pari sono



Io lo dicevo da tempo che quei due avevano qualcosa in comune, ma son stato sempre tacciato di essere il solito stantio anticlericale....
Cambierà la scenografia, abiti Prada per uno e mimetiche per l'altro, ma alla fine hanno in comune la stessa volontà di distruggere il nemico e di imporre la propria OTTUSA visione al resto del mondo?

Beh, ora su" La Stampa", ho scoperto almeno che non sono il solo.... C'è anche Chomsky con me, e non è propriamente il primo scemo che passa...


Chomsky: “Osama parla come il Papa”

“La vera notizia del video di Osama bin Laden non sta nel fatto che mi ha citato ma nell’interessante similitudine fra le sue parole e il discorso fatto dal Papa in Austria”. E’ tagliente il commento di Noam Chomsky, linguista del Mit e portabandiera della sinistra radicale in America, all’eco suscitata dalla lode riservatagli da Bin Laden, che lo ha definito «uno dei più capaci fra quelli che stanno dalla vostra parte» per via delle tesi anticapitaliste esposte nel libro «Hegemony or Survival», già oggetto dei complimenti del presidente venezuelano Hugo Chavez. […]
da un lato il leader di Al Qaeda ha difeso il modello fondamentalista islamico di società su temi come le tasse e i mutui mentre dall’altro il Papa ha fatto altrettanto con il modello cattolico rilanciando l’ostilità assoluta della Chiesa nei confronti del diritto di praticare l’aborto. La «similitudine» fra le parole di Bin Laden e del Papa porta Chomsky a puntare l’indice nei confronti delle diverse minacce che pesano sull’esercizio delle libertà personali, provenienti da parte chi intende imporre al prossimo forme diverse di assoluta intransigenza. «Osama dice all’Occidente che o accetterà la vera fede o sarà distrutto - riassume Chomsky - e Papa Benedetto dice all’Europa che o accetterà la vera fede o sarà distrutta». A molti può apparire una tesi irriverente al punto da essere blasfema. Ma anche questo è Chomsky.

domenica 2 settembre 2007

Il vero e il falso



E' lodevole e preoccupante al tempo stesso, la passione che quest'uomo e i suoi simili profondono nel diffondere falsità e nel mascherarle da verità...

Far pensare all’Unione Europea, che a queste cose guarda da lontano, che la mensa della Caritas può entrare in concorrenza sleale con i ristoranti in quanto riceve il sostegno dei comuni, è veramente una inaccettabile, strumentalità che ci lascia esterrefatti”.

E' invece patetico far credere che la concorrenza sleale si realizza tra la mensa della Caritas e un ristorante, visto che le speculazioni alberghiere ed immobiliare messe in atto da affiliati al clan della Chiesa Cattolica sono affari di molti milioni di euro.

Volete fregarci dei soldi, ma almeno no prendeteci per il culo...

sabato 1 settembre 2007

Intolleranza & Co.



Dipendesse da me affiggerei questa lettera scritta da un ragazzo milanese e pubblicata dal Corriere della Sera, su tutte le porte delle parrocchie d'Italia...

Ho appena terminato di leggere sul Corriere che il Policlinico ha lanciato lo stesso allarme di tutti gli anni. Questa volta però non credo realmente che ci sia tutto questo bisogno di gente buona che doni il proprio sangue per aiutare altri a sopravvivere. Circa due mesi fa mi sono recato al padiglione Marangoni armato di tutta la buona volontà possibile, noncurante della paura degli aghi e delle domande scomode alle quali mi avrebbero sottoposto, con un unico scopo: rendermi utile alla società nella quale vivo. Ho 28 anni, mi chiamo Massimo, non ho mai fatto uso di droghe, non sono anemico, non ho malattie importanti come tumori o diabete (grazie a dio), non sono sieropositivo, non ho mai avuto nessun tipo di epatite e non ho comportamenti a rischio per le malattie a trasmissione sessuale. Ma sono gay e non mi hanno permesso di donare il sangue. Il signor Sergio Casertelli si dice preoccupato perché quest'anno la raccolta delle sacche è scesa del 15%. Ma la dottoressa che mi ha vietato la donazione mi ha spiegato che il Policlinico non accetta donatori gay «a priori». Le ho fatto presente che a una persona in fin di vita non credo interessi con chi vado a letto ma solo se sono sano, ma mi ha risposto che «il Policlinico non è così alla frutta da dover accettare sangue anche dai gay». Per colpa di questa discriminazione, ci sono persone che magari lo avrebbero accettato il mio sangue, e non sapranno mai che io volevo darglielo.

E' vergognoso, stop.
La calura estiva e questo genere di notizie, per una volta, mi ha fatto passar la voglia di battagliare contro l'8x1000 e i privilegi fiscali della Chiesa.
Qui siamo di fronte ad una associazione eversiva e razzista, che istiga i propri affiliati all'odio su base razziale, culturale, religioso e sessuale.

E con l'aggiunta che permettiamo ai funzionari di questa multinazionale dell'affarismo e dell'intolleranza di intrufolarsi nelle istituzioni laiche ai massimi livelli.

E permettiamo loro di giocare con la vita dei malati.