Io sono cattolico. E quindi non ti vendo il preservativo.
Semplice no? Io scelgo per me, tu ne subisci le conseguenze.
L'obiezione di coscienza, è una comoda scorciatoia per aggirare le leggi che non ci piacciono e imporre, de facto, la forza dei numeri di una confessione religiosa o di un orientamento politico o filosofico.
Se io fossi un medico testimone di Geova e mi rifiutassi di fare una trasfusione ad un paziente che arriva in ospedale (anche privato), per motivi di "coscienza" (la mia religione dice che risorgeremo coi nostri resti mortali e dunque non posso donare organi o sangue...), secondo voi mi caccerebbero a pedate dall'Ordine dei medici? Mi prenderei una bella denuncia per omissione di soccorso?
La risposta è si.
Se invece sono un farmacista cattolico, posso far finta che non svolgo un servizio alla collettività , e decidere di non vendere talune classi di farmaci per mia arbitraria scelta, perche "turbano la mia coscienza".
Questa è una sonora scemenza ed un grave colpo alla collettività.
L'obiezione di coscienza ha senso quando ad uno viene imposto di far qualcosa contro i suoi principi.
Qua non viene imposto niente a nessuno. Se non volevi vendere oppiacei, preservativi o farmaci abortivi, facevi un altro mestiere. Ti era noto in cosa consisteva, tra l'altro, l'attività di farmacista.
Questa è disobbedienza (in)civile. Sono metodi che usano i vari Caruso e Casarini, i No-Global.
E massivamente vengono usati anche nel mondo cattolico. Questo cattolicesimo, col grande potere che ha in Italia sfiora l'eversione.
Condividi