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domenica 18 marzo 2007

Madre Mastella di Calcutta e l'italiano



Allora... Ultimamente è in voga una parola che un po' tutti temono: anticlericale....

Quando si vuole far tacere uno che parla di Ratzinger e compagni come di una cricca di furbastri che vogliono interferire con la vita politica italiana, basta che lo additi come "anticlericale".

Il soggetto additato di essere anticlericale, dal canto suo, si da un gran da fare per smentire questa sua nomea e scrollarsi di dosso questa etichetta, giustificando in altro modo le posizioni contro la Chiesa....
Deduco che in Italia si ha paura di, definirsi anticlericale? Ci vuole così tanto coraggio?
Ma l'apoteosi dell'idiozia, come sempre, è sintetizzata superbamente da Mastella , che blatera di "anticlericalismo diffuso" in una maggioranza, come quella attuale, che si mette sempre e comunque a 90° gradi quando a parlare è il Vaticano...
Comunque, la querelle, alla fine è di natura linguistica .
Il glorioso "De Mauro", definisce la parola "anticlericale" come :
"Caratterizzato da opposizione al clericalismo o all’influenza del clero"
( che già sarebbe più che eloquente)

Ma visto che siamo pignoli, troviamo pure, "clericalismo" :
"Tendenza ad appoggiare la partecipazione concreta del clero e del laicato cattolico al governo dello stato, sostenendo l’applicazione delle direttive della Chiesa nella vita pubblica"

Più chiaro di così...
Orsù dunque, se si è contrari all'ingerenza di Nazinger e compari nella vita civile della gente, perchè non definirsi anticlericali?
Perchè, così si perde il favore elettorale della lobby cattolica...W l'Italia...

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