Alfano ha detto che vuole un partito degli onesti. A parte la contraddizione in termini evidente (basta vedere il casellario giudiziale di pidiellini tesserati e affini), nonostante non sia un simpatizzante dei sofismi, se uno dice:
Noi dobbiamo lavorare per un partito degli onesti.
ammette, manco tanto velatamente, che il PDL è un riparo sicuro per farabutti e lestofanti.
Ma questo già lo sapevamo.
Poi la chicca con slinguazzata finale sul "si, Presidente, lei è un perseguitato" e le sopraffine e inoppugnabili(?) prove, fanno assomigliare l'assemblea più ad un raduno di fedeli tele-evangelici che ad un partito politico.
E giù col voto finale (all'unanimità, meno 1, col "dissidente" prontamente schedato).
Il tutto sotto l'occhio vigile di Scilipoti.
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