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giovedì 18 marzo 2010

Rai, più papista che mai...


In Italia puoi dire quello che vuoi.
Basta che non tocchi Silvio o il papa. In tal caso sarai mangiato dai cani da guardia dell'uno o dell'altro.
Tutti 'sti parrucconi che si mostrano indignati contro l'uso "non corretto" del servizio pubblico per uno che ha esternato quello che è sempre andato dicendo prima di andare sull' "Isola", che dimenticano la qualità del servizio pubblico all'apparire dell'orrido Minzolini e dei suoi editoriali-manganello amministrati dal Padrone.
E non c'è bisogno di dire manco chissà cosa. Basta ricordare che la chiesa è la testa di ponte degli omofobi e che questi danneggiano il tessuto civile della società.
E non ha manco ricordato che sempre più preti vengono pescati con le mani nelle mutande dei ragazzini...

Un leggero accenno critico alle politiche fiscali del governo dell'amore, poi,  e zacchete...firmata la condanna a morte (televisiva).
Credo che a Busi "glie rimbarzi", ma è indicativo di come funzioni il sistema-Italia.
Sul versante ecclesiastico in passato la censura era identica e precisa come ora. Solo che stavolta non fa notizia.
Perchè la censura nell'era berlusconiana è l'ordinario

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