Che dietro i roghi napoletani ci sia la camorra e il substrato (poco) culturale che da essa si nutre è chiaro come il sole a chiunque abbia un minimo di cognizione del mondo-Napoli.
Meno chiara, grazie anche al TG1, è la situazione agli occhi dei leghisti oltranzisti, per cui "Napoli colera" è un'appellativo più che un rischio sanitario.
I "puritani con gli osei" del profondo nord, spendono il proprio peso (gonfiato) politico sulla maggioranza per taglieggiare il Sud contro ogni interesse nazionale e trincerandosi dietro il finto "tutto funziona qui al Nord".
Eppure la ndrangheta ce l'hanno, le finanze dissestate pure, e ho scoperto che hanno pure la loro Salerno-Reggio Calabria: lavori infiniti, tracciato disegnato col manuale Cencelli e appalti e subappalti oscuri.
Parafrasando il papa polacco, "Volemose bene (magari no), semo italiani". E quindi fatti della stessa (orrida) pasta: da Bressanone a Lampedusa.
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